Chi conosce bene la Sardegna sa che questa isola ha un mare e delle spiagge straordinarie ma sa anche che il suo entroterra è un mondo tutto da scoprire, un territorio incredibile che nasconde tanti luoghi meravigliosi. Non si può dire di avere visitato questa regione se non ci si è affacciati nelle aree interne. Camminare in Sardegna significa scoprirla piano piano, percorrere i suoi sentieri e lentamente scoprire le sue mille anime, i suoi paesaggi che cambiano e si modificano. Con la crescita del turismo responsabile e sostenibile, si stanno via via moltiplicando i cammini e si stanno tracciando nuovi sentieri che mettono in comunicazioni le diverse aree della regione.
Molti, ad esempio, sono i cammini religiosi che sono nati negli ultimi anni. Tra questi ricordiamo il Cammino di Sant’Efisio, il Cammino di San Giorgio Vescovo e il Cammino di Santu Jacu che si mettono sulle tracce di santi, attraversando paesaggi unici che regalano scorci indimenticabili. Più o men lunghi, più o meno difficoltosi, questi tre sono itinerari di fede e di religiosità molto sentiti e raggiungono siti archeologici, caratteristici borghi e luoghi di devozione. Un altro percorso straordinario è quello lungo più di 1200 chilometri che passa lungo il perimetro dell’isola. Tra viste mozzafiato e panorami incredibili il Cammino delle Cento Torri gira intorno alla Sardegna senza mai discostarsi dal mare.
Di tutt’altro genere è invece il Cammino Minerario di Santa Barbara, un itinerario che transita nel Sulcis-Iglesiente-Guspinese e ritenuto un patrimonio incredibile per la sua storia e per la bellezza dei luoghi. Si tratta di un itinerario di 500 chilometri che collega i luoghi di devozione per Santa Barbara, la protettrice dei minatori, e richiama l’amore per un territorio dove si incontrano villaggi oramai abbandonati, miniere cadute in disuso e gallerie a strapiombo sul mare. Non rimane che allacciare gli scarponi e conoscere in prima persona i cammini della Sardegna.